Il progetto fu affidato all’architetto alladiese Costanzo Michela: le difficoltà di realizzazione furono notevoli, legate principalmente alla ristrettezza dello spazio disponibile; il Michela fu costretto ad eliminare angoli e linee rette, ma creò un vero e proprio capolavoro del barocco piemontese.
All’interno i pilastri delimitano le tre parti dell’edificio: la prima è l’aula per i fedeli, la seconda corrisponde al presbiterio, mentre la terza, a pianta circolare, è disposta su due livelli: il coro superiore è sostenuto da una grande colonna, situata al centro dell’ambiente inferiore, adibito in origine a sacrestia. Due piccoli coretti sono ricavati al disopra delle due esedre laterali, a lato del presbiterio. L’arredamento della chiesa fu completato solamente nel 1769 e nel 1787 fu eretto il campanile triangolare, che presenta un’insolita copertura a lamelle policrome di maiolica. Esternamente la chiesa appare in tutta l’elegante semplicità del mattone cotto, tipico del Canavese, adornata soltanto dalle terrecotte smaltate: la facciata concava è giocata su parti curve e parti piane che creano interessanti effetti di luce-ombra.