Nell’anno 882 Carlo il Grosso donava la cortem regiam canavesana alla Chiesa vercellese, unitamente alle terre dei villaggi pertinenti al suo territorio. Nei secoli successivi, ulteriori atti di donazione, sia imperiali sia regi, probabilmente più nominali che effettivi, videro il luogo passare alla Chiesa eporediese e all’Abbazia di Fruttuaria.
Come è stato giustamente scritto: “Si dovrebbe quindi vedere nel castrum vicinator il nucleo iniziale di quella che viene chiamata la “villa” di San Giorgio o, quanto meno, il punto fortificato della comunità“.
Verso la metà del XII secolo il feudo di San Giorgio con le sue pertinenze entra stabilmente in possesso dei conti di Biandrate.
Nel corso del Trecento gli stessi Biandrate, nel tentativo di rafforzare la propria signoria, si appoggiarono ora ai Savoia ora ai Monferrato.
In tale contesto il borgo sangiorgese venne coinvolto nelle guerre canavesane fra le fazioni guelfe e ghibelline.
Un successivo capitolo nella storia del paese è rappresentato dal progressivo affermarsi dell’autonomia comunale: una autonomia che ebbe uno sviluppo notevole, specialmente se confrontata con la maggior parte dei centri canavesani.
Testimonia tale stato di cose sia la presenza di un luogo fortificato controllato direttamente dagli uomini del borgo, sia la formulazione, da parte della comunità, di un primo importante corpus di statuti nel 1343.